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Tanti in riunione per cosi poco...
Scritto da: Lorenzo Lorusso

Venerdì 21 ottobre 2005, si è tenuto – nei locali della Regione FVG ubicati in via Cavour 1 – l’ennesimo tavolo “concertativo” tra Enti locali, industriali, sindacati, associazioni ambientaliste e dirigenti dello stabilimento, sul futuro della Ferriera di Servola. La Tua Trieste e il Circolo Ercole Miani, sempre attenti alla problematica dell’inquinamento atmosferico ed alla salute dei triestini, aveva organizzato una presenza sul posto di cittadini per sottolineare l’importanza di una rapida soluzione del problema e per dire basta alle solite promesse dei dirigenti della Lucchini-Severstal. Al tavolo di discussione hanno partecipato gli assessori regionali Cosolini e Bertossi, l’assessore provinciale Galetto e l’assessore comunale Bucci. Tra gli invitati alla riunione il presidente del Circolo Ercole Miani, il responsabile di Legambiente provinciale ed il coordinatore del comitato cittadino “Servola Respira”. La Questura di Trieste, come poi è stato reso noto ai partecipanti, solo poche ore prima dell’orario previsto, ha deciso - per asseriti motivi di ordine pubblico – di vietare la presenza dei cittadini servolani davanti al portone principale degli uffici regionali, in quanto le RSU (le rappresentanze sindacali unitarie) avevano richiesto precedentemente di manifestare nello stesso posto. I due gruppi di persone avrebbero potuto, come poi è stato ampiamente dimostrato, anche far conciliare le due diverse esigenze politiche, ma ciò non è stato possibile proprio per il diniego frapposto dalla Questura. Le RSU da questa prova, che si potrebbe definire di velocità nel presentare la comunicazione alla Questura, ne escono abbastanza malconce se si considera che, a fronte di tre sigle sindacali organizzanti (CGIL-CISL-UIL), vicino allo striscione posto all’ingresso del portone della Regione c’erano solo 12 persone. Almeno 60-70 invece, nonostante la mancata pubblicizzazione dell’incontro e la dispersione delle persone operata inizialmente dalle Forze dell’Ordine, i cittadini che erano dall’altra parte del marciapiede e che fanno riferimento al Circolo Miani ed al presidente Maurizio Fogar, invitato ma senza possibilità di parola ai tavoli di discussione. L’impressione dei servolani, e più in generale di tutti i triestini presenti, era quella che la proprietà della Ferriera sia impegnata solo nel tergiversare, nell’ennesima prova di dimostrazione di un miglioramento ambientale che non è possibile ottenere proprio per la vetustà dell’impianto siderurgico. In altre parole, per i triestini, ma anche per chi scrive, la Ferriera di Servola è irrisanabile, gli impianti sono così vecchi che nessuna moderna tecnologia potrà rinnovarli nella misura dovuta. C’è da aggiungere che solo il Circolo Miani-La Tua Trieste ha una proposta concreta sul futuro degli operai della Ferriera: l’assunzione di tutti il lavoratori nelle opere di bonifica, a partire dall’area oggi occupata dallo stesso stabilimento e dell’ex Aquila e, successivamente, la possibilità – in base alla qualifica ed al titolo di studio – di essere inseriti negli Enti locali con mansioni adeguate.



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